Dal 31 gennaio, dopo otto anni di servizio, è senza lavoro. "Una legge regionale che prevedeva il superamento del precariato e la stesura di una pianta organica funzionale alle esigenze del Parco - afferma - è lettera morta. Non voterò per un Consiglio regionale che promulga le leggi ma non le fa rispettare, finanzia gli Enti ma non si preoccupa di verificare l'utilizzo corretto dei soldi pubblici. Anche altri cinque colleghi mi hanno detto che diserteranno le urne". Alessia Atzeni ha un curriculum che vanta studi sui fenicotteri in Camargue, con l'esperto mondiale Alan Johnson e una vita spesa per la salvaguardia del Parco. Dopo due anni di battaglie, tra sit-in e occupazioni con i suoi colleghi per chiedere continuità lavorativa e dopo richieste di incontro cadute nel nulla ha deciso. "Ho spedito la mia tessera elettorale a Massimo Zedda - precisa - che, oltre a essere il mio sindaco, è il vice presidente del Parco di Molentargius".

Poi spiega: "Il direttore ci ha detto che il finanziamento regionale previsto per il 2014 è bloccato e la legge nazionale non consente di stabilizzarci". Punta il dito contro quella che definisce "la cattiva gestione del Parco". "La pianta organica proposta dall'Assemblea del Parco e approvata anche dal sindaco Zedda - conclude Alessia Atzeni - taglia fuori le figure professionali storiche che hanno contribuito nel 2007 al lancio del Parco e alla sua apertura al pubblico. Si perde così un patrimonio di professionalità ed esperienza maturato in una tra le più importanti zone umide nazionali ed europee".
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