Dopo la bocciatura della "flotta sarda" da parte della Commissione Europea, il deputato ex Pdl e candidato governatore della coalizione Popolo Sardo, Mauro Pili, attacca il presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci. "Con la "frottola" sarda affondano anche gli slogan. Ora paghino di tasca i danni che hanno fatto alla Sardegna", afferma Pili. "La politica dei trasporti improvvisata e fallimentare di questi ultimi anni è giunta al capolinea - aggiunge il parlamentare sardo -. Un fallimento dietro l'altro, dalla continuità territoriale aerea a quella marittima, frutto di una Regione confusa e incapace che ha messo in ginocchio la Sardegna. Prima si sono seduti al tavolo con i pirati del mare per spartirsi posti nei consigli di amministrazione, poi, una volta capito che non gli avrebbero dato niente hanno inventato la 'frottolà sarda, senza mai impugnare le convenzioni capestro sottoscritte dal governo e votate dal centrosinistra e dal centrodestra". Secondo il leader di Unidos, "siamo dinanzi al pronunciamento dell'Unione Europea, che non è il Vangelo, ma che sanziona la condotta dilettantesca di questa giunta regionale e dei suoi sodali sardisti che hanno pensato più al potere becero più che a difendere la Sardegna". "Ora e qui devono pagare di tasca - dice facendo il verso alla campagna elettorale di Cappellacci - Devono pagare quella sanzione che non possono pagare i sardi per le loro negligenze e incapacità. Una volta al governo della Regione manderemo davanti alla Corte dei Conti questa ennesima sanzione perché condanni i responsabili a risarcire la Regione da questo nuovo misfatto nel governo della cosa pubblica. La realtà - conclude - è che il governo della Regione è stato complice dei poteri forti, basta chiedersi che fine ha fatto la modifica della convenzione della Tirrenia prevista per il 27 luglio dello scorso anno".
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