Gli accertamenti del consulente chimico di porto e dei Vigili del Fuoco hanno accertato, infatti, che le condizioni di instabilità chimica del carico possono provocare fenomeni di autoriscaldamento e di autoincendio e di conseguenza la Capitaneria di Porto ha emesso una ordinanza che impone una fascia di 120 metri di rispetto attorno al mercantile. Il vettore della Erdogan deve anche garantire il servizio di controllo dei Vigili del Fuoco per tutto il tempo necessario allo scarico a terra del mais che dovrà avvenire nel più breve tempo possibile e nel rispetto di tutte le norme di sicurezza. L'ordinanza prevede, inoltre, che durante le operazioni di sbarco del carico dovrà essere disponibile almeno un rimorchiatore in assistenza con mezzi di estinzione pronti all'uso. Il carico di mais, proveniente dalla Moldavia e sdoganato a Malta, era destinato a un gruppo di allevatori delle province di Oristano e di Nuoro che avevano pagato anticipatamente il corrispettivo concordato.

I TEST - I test eseguiti hanno permesso di escludere la presenza di aflatossine, una particolare specie di tossine naturali che si sviluppa a causa dell'umidità e delle alte temperature nelle granaglie in campo o nei depositi di stoccaggio e che hanno proprietà genotossiche e cancerogene. Una volta ingeriti dagli animali, le aflatossine vengono metabolizzate e i loro residui tossici finiscono nel latte con conseguente rischio per la salute umana. Gli accertamenti dell'Istituto zooprofilattico riguardano solo gli aspetti sanitari e non il rispetto dei tempi di conservazione e di scadenza della merce che sono invece di competenza dell'Ispettorato repressione frodi. Intanto restano i rischi di incendio del mais denunciati dai Vigili del fuoco e dal consulente chimico del porto, per i quali la Capitaneria ha emanato ieri sera una ordinanza che impone una fascia di rispetto di 120 metri attorno alla motonave Erdogan e al suo carico.
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