Nell'alveo coperto ("tombato") del rio Gadduresu, la cui acqua scorre per un chilometro sotto le abitazioni di Olbia, i Vigili del fuoco, nel corso di una ricognizione, hanno trovato un "tappo" che la sera del 18 novembre scorso ha contribuito a far tracimare il rio causando l'allagamento nella zona. A bloccare il deflusso delle acque son stati rami, foglie, bombole di gas esauste, una vecchia imbarcazione di cinque metri, e persino gli archi di un ponte antico in granito. Il rio Gadduresu, lo stesso che gli inquirenti hanno scoperto non esser stato inserito all'interno del Piano di assetto idrogeologico (Pai), attraversa la località di Santa Mariedda, e fa parte di uno dei diciassette piani di risanamento. I pompieri, incaricati di verificare la situazione dei corsi d'acqua cittadini, hanno fatto la scoperta. Durante la perlustrazione del rio che scorre sotto le case, fra via Umbria e sino alla rotatoria di via Vittorio Veneto, la squadra si è imbattuta nel "tappo", che bloccava il deflusso delle acque, costituito anche dal vecchio ponte di via Veneto, evidentemente "tombato" col canale, e che ha formato una diga artificiale che ora verrà presto eliminata. Nelle prossime ore i vigili controlleranno anche gli altri canali considerati a rischio mentre sono già in azione nel Rio Enas per liberare il letto del fiume dai detriti depositatisi durante l'alluvione.
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