L'antica Nora continua a svelare i suoi segreti. Dall'ultima campagna di scavi del progetto Ishtmos, frutto di una convenzione tra comune di Pula e Università di Cagliari, sono saltati fuori resti di murature e tracciati stradali. Ma anche vasellame da mensa finemente decorato e terracotta con rappresentazioni di temi mitologici risalenti a un periodo che va dall'età punica a quella tardo imperiale. Reperti che fanno pensare alla presenza di un'area di culto dismessa e che portano a una rilettura degli spazi urbani della città romana. In una diversa area è stata rinvenuta una porzione di strada di roccia, costruita con grosse lastre, dei cordoli laterali e un foro per il deflusso delle acque nella cloaca. Non ci sono segni di ruote di carro e tutto questo lascia pensare che si tratti di una strada pedonale. Più a ovest sono emersi i resti murari di un edificio e di un marciapiede di discrete dimensioni: scoperta ritenuta fondamentale se si pensa che rappresenta un esempio unico nel territorio urbano di Nora. Già nella prima fase di ricognizione del sito della scorsa primavera erano stati scoperti materiali di ceramica poi raccolti e campionati. La zona della campagna di ricognizione e scavo ha riguardato l'area, un tempo proprietà della Marina, oltre l'istmo di terra che collega la penisola all'entroterra. Il progetto è stato concepito e realizzato dai docenti della cattedra di Archeologia e Storia dell'arte greca e romana dell'Università di Cagliari, i professori Simonetta Angiolillo e Marco Giuman: insieme a comune e ateneo anche la Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Cagliari e Oristano. Ai lavori hanno partecipato anche una cinquantina di studenti universitari. Non solo storia: per Nora un altro tesoro da mettere in mostra anche ai turisti.
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