Si cerca di tornare alla normalità. Con fatica, nonostante l'impiego, sui luoghi colpiti dall'alluvione, di tutte le squadre tecniche (500 uomini al lavoro ai quali si aggiungono le squadre delle ditte d’appalto). Alcune aeree risultano addirittura inaccessibili e perfino fare la conta dei danni sta risultando difficoltoso. L'obiettivo resta uno: riportare alla normalità il funzionamento degli impianti nel più breve tempo possibile.

Non è un caso se in favore della Sardegna si è mobilitata anche Federutily, federazione che riunisce più di mille aziende di servizi pubblici locali nei settori dell’energia, del gas e dell’acqua.

E' infatti in fase di definizione un elenco di opere urgenti e necessarie che potrebbero essere "adottate" dalle società "sorelle" di Abbanoamettendo a disposizione i fondi. E’ la forma di solidarietà scelta, fa sapere la società idrica: a differenza di altri eventi calamitosi avvenuti nel resto d’Italia, in questo momento in Sardegna non sono necessarie ulteriori squadre al lavoro. Quelle di Abbanoa stanno coprendo tutte le zone colpite dalle inondazioni facendo fronte alle criticità grazie alla profonda conoscenza del territorio e delle infrastrutture.

IL PUNTO DELLA SITUAZIONE IN PILLOLE - Quindici depuratori fognari ancora bloccati ed emergenza in fase rientro per i potabilizzatori idrici. E’ l’aggiornamento sulla situazione degli impianti del servizio idrico integrato che Abbanoa ha inviato questa mattina alle Prefetture di Sassari, Nuoro, Oristano e Cagliari e ai Comuni interessati.

IMPIANTI DI DEPURAZIONE FOGNARIA - In provincia di Nuoro sono fuori uso i depuratori di Torpè, compreso quello di Brunella-Talava, Posada, Sologo, Bitti-Lula-Onani e Lodè. A Nuoro sono in corso verifiche sull’entità di alcuni smottamenti che hanno riguardato l’area dell’impianto di Su Tuvu. A Siniscola, invece, è stato riavviato il processo di depurazione. Passando a Olbia Tempio risultano seriamente danneggiati i depuratori fognari di Padru e due nel Comune di Loiri Porto San Paolo (Loiri e frazione di Azzanì). Un terzo, a servizio della frazione Enas, è stato riavviato, come pure quello di Su Canale a Monti e Arzachena (forti criticità permangono sui collettori che servono alcune località costiere come Baia Sardinia). A Olbia è stato danneggiato in particolare il sistema dei sollevamenti fognari: sono in corso le riparazioni delle apparecchiature elettromeccaniche. Nelle frazione Berchideddu il depuratore fognario risulta seriamente danneggiato dall’invasione di detriti.

Gravissimi danni anche all’impianto di depurazione fognaria di Pabillonis, investito dalla piena.

Sono stati invece riavviati i depuratori fognari di Tramatza, Solarussa e Masullas mentre per quello di Palmas Arborea manca ormai soltanto il collegamento con la linea elettrica.

In provincia di Cagliari anche l’impianto di depurazione fognaria di Pimentel è in attesa del ripristino della linea Enel mentre per quello di Ballao per verificare i danni occorre attendere il deflusso delle acque che ancora lo sommergono

Abbanoa ha fatto sapere che dove possibile sono già state avviate le verifiche per l’accertamento puntuale dei danni alle strutture ed alle apparecchiature. Negli altri casi, poiché appare critico l’accesso alle aree e l’agibilità dei luoghi si procederà non appena ci saranno le condizioni per poter operare. Da un primo esame si è comunque rilevato che saranno necessari importanti interventi sia sulle strutture che nell’area di pertinenza, nonché la sostituzione dei macchinari fuori servizio.

IMPIANTI DI POTABILIZZAZIONE IDRICA - Le piene che hanno interessato gli invasi utilizzati per l’alimentazione dei potabilizzatori idrici hanno alterato la qualità dell’acqua grezza rendendola molto torbida. Nella maggior parte degli impianti, con la regolazione del processo, non si sono avute variazioni dei parametri organolettici delle acque prodotte, mantenendo così il più possibile lo standard di potabilità. E’ un risultato eccezionale considerato che la Sardegna vanta il primato di approvvigionamento da acque di superficie (oltre l’85 per cento) e quindi con necessità di trattamenti accurati.

Gli unici a essere ancora fuori uso sono gli impianti di San Teodoro, Budoni, Torpè, Marfili (Siniscola). I potabilizzatori sono fermi a causa dell’interruzione nella fornitura di acqua grezza, per eccessiva torbidità, da parte del Consorzio di Bonifica. Stop anche a Pranu Monteri (Nurri e Orroli): impianto fermo a causa della torbidità delle acque prelevate dal fiume Flumendosa (Ponte Maxia).
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