Alle 18 mi sono recata alla Croce Rossa di viale Merello, a Cagliari, posto indicato come raccolta di beni di prima necessità, per portare due buste di indumenti: in tutto una 20ina di maglioni e pantaloni. Già da ieri, leggendo le richieste sui vari gruppi facebook, ho cercato negli armadi indumenti che potessero essere utili, e dopo un'attenta selezione (non mi permetterei mai di far perdere tempo ai soccorritori o comunque offendere le persone che si trovano già in situazione di disagio inviando loro capi inutizzabili) ho raccolto queste due buste di indumenti in ottimo stato e puliti che giacevano nell'armadio perchè di una taglia troppo piccolo, e buttarli sarebbe stato un peccato. Arrivata in sede con le due bustone, son stata mandata verso i magazzini, dove ho trovato una signore alla quale ho detto che avevo degli indumenti. Lei mi ha risposto che raccoglievano solo indumenti nuovi e cartellinati. Ho obiettato dicendo che erano capi in ottime condizioni, puliti e utilizzabili, al che mi ha mostrato un cartello appeso sulla destra della serranda del magazzino, in cui le disposizioni vietavano di raccogliere indumenti usati.

Sconcertata e allibita, non ho potuto far altro che tornare a casa con le due buste di indumenti che avevo raccolto. Poi riflettendo attentamente, il senso di rabbia ha prevalso sullo sconcerto. Di fronte all'emergenza come possono esserci tali pretese, se le persone hanno perso tutto, non hanno capi asciutti, e anche il solo gesto di ricevere qualcosa può fargli stare meglio? Che differenza c'è tra un capo cartellinato e un capo nuovo o comunque utilizzabile? Siamo in un periodo di crisi economica e la nostra terra deve fare fronte a mille emergenze, come possiamo andare in negozio e comprare capi nuovi? La mia è una famiglia monoreddito (ora lavora solo mia madre, infermiera) e non posso sicuramente andare in un negozio a comprare 20 maglioni nuovi, ma donare 20 maglioni inutilizzati nell'armadio non mi è pesato, anzi! Non compro capi d'abbigliamento da quest'estate, viste le ristrettezze economiche, e purtroppo non posso permettermi di farlo neppure per aiutare un conterraneo che si trova in una situazione peggiore della mia! Io per prima da piccola ho usato vestitini già usati da cugine più grandi, e mia sorella ha usato i miei, e non per questo mi son sentita colpita nella mia dignità, e dubito che chi si trovi nella situazione tragica che ha portato questa alluvione si indigni di fronte a un capo usato ma in buone condizioni e che assolve alle sue funzioni!

Con questa email mi unisco alla indignazione di Roberta. Ma aggiungo anche che in maniera autonoma son nati molti centri per la raccolta di beni di prima necessità, che forse non hanno le stesse competenze e organizzazione della Croce Rossa, ma con il cuore e la buona volontà portano la solidarietà e l'aiuto concreto a chi veramente ne ha bisogno.

Sa Sardigna ada torrai a nasciri sun s'aggiuda de tottu is sardus!

ELEONORA COCCO
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