Domani il Consiglio dei ministri proclamerà il lutto nazionale per le vittime del ciclone che ha sconvolto la Sardegna.

I FUNERALI - Oggi intanto è stato il giorno del dolore e del lutto. "Aiutiamoci reciprocamente a rialzarci e a ricostruire il nostro futuro. Ripartiamo insieme, senza lasciare solo nessuno. Con carità, solidarietà, in modo equilibrato": così il vescovo monsignor Sanguinetti nella sua omelia ai funerali di Olbia. Parlando delle morti dei piccoli Enrico e Morgana, le ha indicate come "il frutto più amaro e cocente" del disastro che si è abbattuto sulla Sardegna. "La mano dell'uomo non è estranea a questa catastrofe. Bisogna imparare a rispettare il creato, le sue leggi e i suoi ritmi. Far tesoro della storia che gli eventi ci stanno consegnano".

La città piange la morte di papà Francesco Mazzoccu, 35 anni, che fino alla fine ha combattuto contro le acque per salvare il suo piccolo Enrico di tre e quella di mamma Patrizia Corona, di 42, travolta da un fiume di fango con la figlioletta Morgana di due. Esequie funebri celebrate anche per Anna Ragnedda, l'anziana annegata nella sua abitazione di via Lazio, e Maria Massa, di 88, trovata in un canale vicino casa.

"Papa Francesco è spiritualmente con noi per invitare a sperare e a non cedere allo sconforto", così Monsignor Becciu, sostituto del segretario di Stato Vaticano, ai funerali di Olbia. Becciu ha anche auspicato che una maggior "cura del territorio" in futuro possa evitare tragedie simili.

IL MINISTRO KYENGE A OLBIA - "Un obbligo stare qui. Sono in rappresentanza del governo che è presente sia per un sostegno morale sia economico alla Sardegna". Così come prova "lo stanziamento di 20 milioni di euro fuori dalla finanziaria per questa tragedia". Lo ha detto il ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge. "La politica di prevenzione del territorio dovrà fare la sua parte ma oggi è il momento della solidarietà. Della solidarietà alle famiglie delle vittime e di chi è rimasto colpito dalle devastazioni del ciclone Cleopatra", ha concluso il ministro.

IL DOLORE DI TEMPIO - Cittadini e istituzioni "non possono rimanere indifferenti" davanti a tragedie simili: perché se è vero che in Sardegna si è verificato un evento climatico "improvviso ed eccezionale" è altrettanto vero che "anche l'uomo, in qualche modo, ci mette del suo". In una cattedrale di Tempio Pausania gremita per l'ultimo saluto a Bruno Fiore, Sebastiana Brundu e Maria Loriga, tre delle vittime dell'alluvione, il monito del vescovo di Tempio, monsignor Sebastiano Sanguinetti, risuona nel silenzio. Ad ascoltarlo, le istituzioni locali, i sindaci della provincia e centinaia di cittadini venuti a portare il proprio omaggio ai tre concittadini morti nel crollo del ponte sulla strada tra Olbia e Tempio. Un incidente sul quale bisognerà indagare per accertare eventuali responsabilità di chi aveva in gestione la strada e la sua manutenzione. Oggi però, ha detto il vescovo, "è il giorno del silenzio e della preghiera" per una tragedia "che ammutolisce" e che ha colpito "tanti nostri fratelli in Sardegna e va ben oltre la capacità umana di comprendere e sopportare". "E' difficile anche per me prendere la parola di fronte a questo dolore senza limiti - ha aggiunto monsignor Sanguinetti - ma questo non dev'essere un momento di disperazione, quanto piuttosto un momento di speranza e apertura a Dio, affinché accolga i nostri fratelli Bruno, Sebastiana e Maria". Poi l'affondo, sentito anche dalle centinaia di cittadini rimasti in piazza perché in cattedrale non c'era posto: "Questi morti, questa distruzione, devono suscitare una profonda riflessione in tutti noi. Questi morti sono il frutto di un imprevisto evento climatico, se non altro nella quantità, però anche l'uomo in qualche modo ci mette del suo". Ecco perchè "l'impegno per il futuro" dev'essere chiaro a tutti: "Tragedie come questa non devono più avvenire, cittadini e istituzioni non possono rimanere indifferenti di fronte a tutto ciò".

LA FINANZIARIA - Possono arrivare complessivamente a 200 milioni le risorse stanziate per la ricostruzione dopo l'alluvione in Sardegna. Un emendamento dei relatori alla legge di stabilità prevede 30 milioni per l'emergenza, aggiuntivi rispetto ai 25 milioni stanziati ieri dal Cipe, con un massimo di altri 150 milioni da parte dell'Anas per strade e ponti.

LUTTO REGIONALE - Il governatore della Sardegna Ugo Cappellacci ha dichiarato il lutto su tutto il territorio regionale per le giornate di domani e dopodomani, 20 e 21 novembre, per le vittime dell'alluvione. Il decreto prevede l'esposizione a mezz'asta della bandiera della Regione in tutti gli uffici. "In queste ore - dice il presidente - continuiamo ad operare per prestare assistenza ai cittadini, ma è giusto esprimere anche con gli atti formali e l'inchino delle nostre bandiere il sentimento di cordoglio di un intero popolo".
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