Non di sola “crisi” vive la dignità del nostro popolo. Così ti trovi a scrivere. Da inerme spettatore. Di getto. Sai che l’unico gesto utile è la solidarietà che nasce nel profondo delle corde dell’anima. Sai, in ogni caso, che essa non può bastare. Partecipai come soccorritore a L’Aquila. Ad oggi la vita mi impedisce di farlo in Sardegna. Nella profondità dei miei pensieri capisco che questo si, sarebbe stato utile. Mi trovo a scrivere. Tristissimo. Ferito dentro. Si, nel 2013, mi sento abbattuto da ITALIANO.

Non ho legami con la Sardegna, ne personali ne d’amicizia, se non quello di fratellanza che sorge dall’appartenenza allo stesso popolo; una connessione ideale, a questo punto rivelatasi profonda, con un popolo che ha la pelle dura. Le fiamme d’estate. L’acqua in inverno. Incendi ed alluvioni. Questa volta potente. Troppo. Che serve il mio paese facendo giurare fedeltà ad una Repubblica che, ad oggi, disconosce, dimentica i suoi figli, ai migliori ragazzi della sua terra, così spesso controversamente unita al senso d’Italia, al grido di “Avanti Forza Paris”. Avanti, tutti insieme.

Così mi piace identificare il popolo sardo. Così mi piace vivere quel senso di coesione marmorea che inquadra gli italiani. Così L’Aquila, l’Irpinia, L’Umbria. Così i montanti, lenti e pesanti, assestati dalla storia e dalla natura ai fianchi della nostra terra. Così, oggi. Olbia. La Sardegna.

Questo siamo. Rughe in volto. Instabili come molecole spinte da energia. Ma forti fratelli che rispondono agli squilli di tromba. Alle urla. In Italia, la cavalleria alleata arriva sempre. Poi le lamentele, gli scandali, la corruzione. Le risate e gli affari. Le poltrone e la mancata organizzazione. La speculazione e l’ipocrisia. Ma quando la terra trema, in quel secondo. Quando l’acqua scorre, vomitando fango. La forza del mio popolo esce prorompente. La stessa che compone un’identità impercettibile ma reale. La stessa dei nostri nonni nel ricostruire la loro dignità e le mura di un paese di collina dopo la pioggia di bombe.

Mi rivolgo alle istituzioni. Quelle. Non scappate. Non vi nascondiate. Siete tutori e rappresentanti del nostro popolo. Sempre. Anche quando vi è dura o scomodo pensarlo. Anche ora sia rabbia e sdegno, per voi. Anche ora si invochino i migliori principi della moderna democrazia. Anche ora si vada incontro ai tempi che cambiano. Anche ora sia LUTTO NAZIONALE. Dignità nazionale. Legame nazionale. Fratellanza Nazionale.

Forza Sardegna. Non c’è montagna che non sappiate scalare. “Avanti Forza Paris”

Emanuele Ricucci

Un fiero italian
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