"Con l'articolo 4 della finanziaria regionale del 2012 - accusa Zuncheddu - 150 milioni di euro sono stati stanziati a favore della società privata Galsi per pagare una servitù di passaggio che non porterà affatto il metano in Sardegna: nessun finanziamento è previsto per le reti del gas nell’Isola e nessuna compensazione è prevista per i sardi». Secondo l'esponente indipendentista, l'Algeria "non ha onorato gli accordi internazionali sulla vendita del gas metano ai cosiddetti prezzi di mercato e, per sua stessa ammissione, già due anni fa dichiarò che difficilmente avrebbe garantito erogazione futura, in quanto il gas è ritenuto risorsa strategica per lo sviluppo stesso dell'Algeria". E poco importa se il Galsi (assieme al vecchio collegamento elettrico del Sacoi) è stato recentemente inserito dalla Commissione europea tra le infrastrutture energetiche giudicate strategiche che potranno accedere a contributi per un totale di oltre 5 miliardi di euro. "A tutt'oggi – continua Zuncheddu – nonostante si tenti di spacciare quel progetto mai decollato come 'un’opera divenuta d'interesse europeo', anche in caso di realizzazione, sarebbe comunque destinato a non essere utilizzato a causa della concorrenza dei gasdotti europei, già esistenti e potenziati, legati ai capitali della Gazprom, il colosso russo che risulta essere azionista anche del Galsi".

"RECUPERARE RISORSE G8" - "Il Presidente Cappellacci si prodighi per recuperare i crediti come i 100 milioni dei sardi ancora in mano, inspiegabilmente, alla cricca del G8, e svincoli i 150 milioni destinati al progetto Galsi. Dato l’aumento vertiginoso delle povertà estreme – conclude Zuncheddu – piuttosto che finanziare progetti morti e pericolosi per i sardi, è bene che questi soldi vengano utilizzati per realizzare una Sardegna più equa e solidale: abbiamo cittadini non autosufficienti in stato di abbandono, i figli della crisi che non trovano lavoro e non possono permettersi gli studi, gli inoccupati che rinunciano alle cure a causa dei costi dei ticket della sanità. Il Presidente ha solo l’imbarazzo della scelta".
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