Ieri mattina i carabinieri e la Guardia di finanza della sezione di Polizia giudiziaria della Procura hanno perquisito l'abitazione e un ufficio del consigliere regionale del Pdl Carlo Sanjust, attuale presidente della commissione Cultura, Istruzione e Formazione professionale. Stando alle accuse avrebbe speso circa 23mila euro di fondi pubblici per le spese del suo matrimonio.

La procura di Cagliari contesta a Sanjust, difeso dall'avvocato Carlo Amat, anche un importo di circa 27mila euro che sarebbe stato utilizzato per organizzare corsi di formazione. Al termine della perquisizione sono stati portati via documenti bancari e le foto del ricevimento di nozze. Sequestrata anche una penna Mont Blanc che sarebbe, secondo gli inquirenti, una di quelle acquistate dall'ex capogruppo del Pdl Mario Diana, anche lui indagato per peculato dal pm Marco Cocco, titolare dell'indagine.

Come noto, nell'inchiesta avviata dalla Procura di Cagliari, i fondi pubblici invece di essere destinati ad attività politico-istituzionali sarebbero stati utilizzati per spese personali da parte dei consiglieri regionali. L'attenzione dei magistrati si è quindi spostata sul Pdl nell'ambito dell'inchiesta bis coordinata dal sostituto procuratore Marco Cocco. E così oggi Guardia di finanza e Carabinieri hanno perquisito l'abitazione cagliaritana di Sanjust, accusato di peculato. Nella stessa inchiesta risultano indagati oltre a Mario Diana, ex Pdl ora alla guida di "Sardegna è già domani", 33 consiglieri del centrosinistra (Ds, Margherita e Progetto Sardegna) della passata legislatura più cinque esponenti dell'Udc. Per tutti l'ipotesi di reato è peculato. Già a giudizio nell'ambito dell'inchiesta madre, venti componenti del Gruppo misto, sempre della scorsa legislatura, ora imputati in tre distinti processi.
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