Barcone alla deriva a Capo TeuladaSedici migranti soccorsi dopo 3 giorni
Ancora una storia di disperazione, ancora un viaggio tra due terre che stavolta ha portato sedici migranti fino alle nostre coste.Sono stati soccorsi ieri sera dalla Guardia costiera di Sant'Antioco a 13 miglia a sud di Capo Teulada. Dodici di loro sono stati accompagnati al Cpa di Elmas. Per quattro migranti è stato invece disposto il trasferimento nell'ospedale Sirai di Carbonia per accertamenti sanitari.
I migranti arrivano in Italia via mare ma la cronaca ce li consegna come numeri. Sono maghrebini o algerini. Libici, nigeriani o congolesi. Persone in fuga dalla loro terra e disposte a correre ogni rischio pur di dare alla propria vita nuova linfa altrove.
Gli uomini avvistati ieri sera nel Sud Sardegna, e poi soccorsi, sono sedici, ma la loro nazionalità è ancora ignota, forse algerini come già era accaduto in passato.
LA CRONACA DEI FATTI - La richiesta di soccorso è arrivata all'Ufficio circondariale marittimo di Sant'Antioco alle 20.45. Il motore, a quanto pare, era fuori uso e l'imbarcazione in balia delle onde.
I 16 migranti, che con una barca di sette metri si trovavano a 13 miglia da Capo Teulada, sono stati avvistati da un peschereccio che ha chiesto l'intervento della Capitaneria di Porto. A dare soccorso e assistenza alle persone, provate dal viaggio, l'equipaggio della motovedetta della Guardia costiera Cp 812. "Si trovavano su una piccola barca alla deriva - ha spiegato il comandante della Capitaneria, Federico Pucci - quindi la motovedetta è partita per raggiungerli e portarli a terra".
Già durante il viaggio il personale della Guardia costiera ha provveduto a fornire acqua e viveri mentre è stato chiesto un presidio medico per via delle condizioni precarie di alcune persone. Con i militari della Capitaneria hanno operato anche gli agenti della Polizia di Carbonia guidati dal commissario Fabrizio Selis e un'unità navale della Guardia di Finanza.
I BARCONI DELLA DISPERAZIONE - Negli ultimi anni gli sbarchi nelle coste sudoccidentali della Sardegna hanno riguardato prevalentemente persone in fuga dall'Algeria. A Sant'Antioco l'ultimo sbarco clandestino avvenne nel novembre del 2011.