L'unica nuova installazione ritenuta ora imprescindibile dalla Guardia costiera per il sistema VTS (Vessel Traffic Service) promosso dal ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture per il controllo del traffico marittimo e in funzione anti-inquinamento, è quella dell'Asinara, per il controllo dell'ingente traffico navale nelle Bocche di Bonifacio.

Lo rivelano le associazioni ecologiste Amici delle Terra e Gruppo d'intervento giuridico alla luce di un incontro con il comandante della Direzione marittima di Cagliari, capitano di vascello Vincenzo Di Marco.

"Abbandonata l'ipotesi di Punta Scomunica, respinta formalmente anche dall'Ente Parco nazionale dell'Asinara, la considerazione - sottolineano gli ambientalisti - riguarda adesso il sito dove sono già presenti i ripetitori telefonici e delle Forze dell'ordine, previa riorganizzazione e bonifica ambientale. Previsto, finalmente, il completo ripristino ambientale dei lavori svolti in assenza di autorizzazione a Punta Scomunica".

Secondo le due associazioni, "un'ulteriore installazione - ritenuta utile, ma non indispensabile - è quella prevista sull'Isola Bocca, nel Golfo di Olbia, in quanto specchio d'acqua con ingente traffico marittimo".

Il radar inizialmente previsto a Capo Sandalo - oggetto di una forte opposizione popolare - insieme ad altri 14 radar (dei quali due esistenti, a Guardia Vecchia sull'Isola di La Maddalena, e a Capo S. Elia a Cagliari) e inseriti in un unico sistema coordinato da posizionarsi lungo i litorali sardi, "non è più in programma - spiegano Amici della Terra e Gruppo d'intervento giuridico - sia per ragioni finanziarie che per la netta presa di posizione del ministero dell'Ambiente in seguito ai ricorsi inoltrati dalle associazioni ecologiste. Analogamente, la Guardia di Finanza ha comunicato una modifica dell'originario programma con la rinuncia ai siti precedentemente individuati: Capo Sperone a S. Antioco; S.Vittoria-Ischia Ruja a Tresnuraghes; Argentiera a Sassari; Capo Pecora a Fluminimaggiore.
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