Una partita di droga venduta a Sant’Elia, a Vinicio Fois “il vecchio”, e un credito da recuperare a ogni costo tanto da organizzare una spedizione da Orgosolo, guidata dallo stesso Graziano Mesina. Nell’ordinanza firmata dal gip Giorgio Altieri vengono ricostruite le cessioni di droga tra il 2009 e il 2010. È Grazianeddu a gestire l’affare.

Una delle visite risale al 17 gennaio 2010. Al suo arrivo nel palazzone a Sant’Elia, gli viene spiegato, nel campanello avrebbe trovato la scritta “Mura” e che sicuramente troverà a casa la madre alla quale dovrà dire “che scende per zio Graziano....gli dici di essere Graziano Mesina”. La situazione si evolve con la cessione della droga (ci sarebbero gravi indizi). Successivamente tra gli orgolesi e Fois nasce un violento contrasto per il pagamento. Arrivano delle telefonate a Vinicio Fois abbastanza chiare. Franco Devias, altro indagato, si altera dopo aver saputo che “il vecchio” non sarebbe potuto “salire” a Orgosolo: “E digli che adesso ha preso anche a...culo mi...inizia a bastare digli.... Capito?” Anche Mesina si lamenta dei ritardi: “.....siamo quasi un anno con gli imprevisti” per poi chiudere con una minaccia diretta a Fois: “Eh, digli di pensarci bene”.

Siamo a maggio del 2010. Il 30 giugno, come emerge nell’ordinanza, Graziano Mesina, Salvatore Devias e Raimondo Crissantu piombano a Sant’Elia e s’impossessano del furgone frigo di Vinicio Fois per poi ripartire a affidarlo a una rivendita di automobili di Olbia per cederlo e recuperare così i soldi della cessione di droga. Mesina racconta così il blitz: “Ih...a mala voglia ce lo davano...Sono piombato ieri sera allora. Siamo scesi io, Totore e Raimondo....tutti”.

Nell’ordinanza il giudice scrive: “Questa decisa azione commessa nel cuore del quartiere di Sant’Elia, dove le stesse forze dell’ordine incontrano notoriamente difficoltà a esercitare la loro azione a causa del penetrante controllo del territorio da parte dei trafficanti di droga, è sintomatica della spregiudicata efficacia del gruppo orgolese”. Successivamente il gruppo cagliaritano recupera il furgone pagando quanto dovuto. La restituzione è stata documentata dai carabinieri: un passaggio accompagnato dalla presenza di armi.
© Riproduzione riservata