Un complesso abusivo di 10 costruzioni, per complessivi 1.500 metri quadrati, che avrebbero dovuto costituire un resort con piscina sono state sequestrate nella zona agricola Gibilene di Assemini dagli agenti del Corpo Forestale di Cagliari e della Stazione di Capoterra. Sono otto le persone indagate: il proprietario del terreno nonché committente, i progettisti, due agronomi ed un ingegnere, e quattro tecnici dipendenti del Comune di Assemini. I reati contestati sono lottizzazione abusiva e esecuzione di lavori edili in totale difformità dalle concessioni edilizie. Per i progettisti è contestato anche il reato di falso in atto pubblico. Il sequestro preventivo dei manufatti è stato eseguito, su richiesta del pm Emanulele Secci, in esecuzione dell'ordinanza del Gip del Tribunale di Cagliari Alessandro Castello.

Gli inquirenti hanno accertato che da una originaria concessione edilizia, rilasciata dal Comune nel 2004 al proprietario del terreno, un farmacista, per la realizzazione di una azienda avicola (capannoni per allevamento galline), si è passati ad un totale cambio di destinazione d'uso sfruttando l'indice fondiario, superiore per le strutture agricole, rispetto a quello inferiore di dieci volte previsto per le strutture residenziali. Così gli agenti hanno verificato che risultano realizzate strutture ricettive qualificate come agriturismo ma, in effetti, divenute un resort completo di piscina.

Secondo i risultati delle indagini eseguite dal Corpo Forestale e dal Consulente Tecnico nominato dal Pm a questa situazione si sarebbe giunti "attraverso la falsa attestazione nei progetti nelle relazioni agronomiche della sussistenza di una azienda agricola in produzione che dagli accertamenti eseguiti è risultata inesistente. Sulla base di queste false attestazioni diversi tecnici comunali hanno istruito le pratiche edilizie dove era palese si trattava in realtà di una struttura turistico ricettiva".
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