Per quei fatti l'associazione Nazione Rom ha presentato una denuncia. La segreteria nazionale di Forza Nuova avrebbe rivendicato l'azione compiuta nell'Isola. Roberto Fiore in un comunicato scrive: "Siamo di fronte a un caso di discriminazione positiva: ne sono vittima i cittadini cagliaritani".

Il blitz di Forza Nuova davanti a tre scuole di Cagliari diventa un caso nazionale. Ieri l'Associazione Nazione Rom, attraverso il legale rappresentante Marcello Zuinisi, ha dato notizia di aver presentato una denuncia contro chi ha chiuso simbolicamente gli istituti che dovranno ospitare corsi per consentire ad alcuni nomadi di conseguire la licenza media. Oggi la polemica è resa più accesa dall'intervento, da Roma, del segretario di Fn, Roberto Fiore: "Ritengo che siamo di fronte a un caso di discriminazione positiva: nei confronti dei cittadini cagliaritani", scrive nel comunicato finito sotto accusa. "Affermare che, in un periodo di tagli generali che colpiscono le fasce più deboli bisognerebbe prima aiutare le famiglie di Cagliari, non è razzismo ma semplice buon senso, un gesto di tutela verso i più deboli e discriminati in questo momento: i cittadini italiani".

Parole che hanno fatto replicare il legale rappresentante dell'Associazione rom che nell'esposto-querela ha fatto riferimento ad alcuni fatti imputabili all'Associazione Forza Nuova e alla figura del segretario dell'organizzazione politica di cui ha ricordato procedimenti e condanne penali: "Le parole di quel comunicato fanno intendere la volontà di rivendicare quanto accaduto". Poi aggiunge: "La demagogia ed il populismo di Forza Nuova sono presto svelati: l'azione di chiusura delle scuole è un attacco al diritto allo studio. Chi chiude simbolicamente le scuole non le chiude solo ai cittadini rom ma a tutti i cittadini. Volantini affissi alle pareti con scritto "stop Rom": è questa l’educazione che insegna Forza Nuova? Agire nell’ombra, di notte, chiudere le scuole, dividere gli studenti in appartenenze etniche?. Per Roberto Fiore l’azione di Forza Nuova è discriminazione positiva. Per noi è violenza e discriminazione razziale".

I FATTI - Durante la notte, tra domenica e lunedì, alcuni esponenti del movimento "Lotta Studentesca" (Forza Nuova) hanno chiuso simbolicamente tre scuole medie di Cagliari, la Manno, il Cima e Pier Luigi da Palestrina. Qui verranno svolti i corsi scolastici per il conseguimento della licenza media riservati ai rom adulti.

Gli edifici sono state "chiusi" con del nastro bianco e rosso. Poi sono stati affissi dei volantini: "Stop ai rom. Prima gli studenti cagliaritani". E ancora: "Scuola gratis? Diventa rom". Messaggi forti che rischiano di arroventare ancora di più il clima attorno alle popolazioni nomadi presenti in città. "L'iniziativa sostenuta dall’amministrazione Zedda", attacca il movimento studentesco, "è una vergogna: gli studenti e le famiglie cagliaritane sono ancora in attesa dei rimborsi scolastici relativi all’anno 2011; nel mese di dicembre 2012, il Comune informava gli stessi studenti e le loro famiglie del ritardo del finanziamento promesso per mancanza di fondi sufficienti. Ora si viene a sapere della disponibilità di queste risorse. Non vengono però assegnate alle famiglie cagliaritane: il Comune le usa per finanziare un progetto a tutela di una minoranza. Quella dei rom appunto. In questo periodo di forte crisi economica Lotta Studentesca ritiene irresponsabile il modo in cui si governa la città, perché crea forti tensioni sociali e perché non considera una priorità salvaguardare il diritto allo studio dei propri ragazzi, che si sostiene anche attraverso la garanzia di questi rimborsi ad hoc".

IL PROGETTO - I corsi finanziati con 20mila euro dal Comune di Cagliari (soldi statali "bloccati" e destinati a progetti per l'integrazione dei rom): il finanziamento servirà per pagare i libri e le lezioni speciali per i nomadi.

Diecimila euro andranno al “Co.sa.s”, associazione di volontariato che metterà a disposizione insegnanti di Italiano, per interventi individualizzati e di sostegno disciplinare, oltre i libri di testo, materiali didattici e altro. Il Piano di inclusione sociale firmato dal sindaco e presentato all'assessorato regionale alla Sanità per ottenere un finanziamento di 695 mila euro in tre anni, ha tre punti fondamentali: case, formazione professionale, finanziamento di eventuali attività imprenditoriali. La Regione ha stanziato per il momento 300mila euro.
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