Le alte lingue di fuoco hanno percorso la zona umida in lungo ed in largo avvicinandosi pericolosamente anche ad alcune villette, ad un supermercato e ad un capannone. L’immediato intervento di tre squadre dei Vigili del fuoco e dei forestali ha evitato il peggio. Per oltre quattro ore, gli uomini a terra hanno lavorato duramente coadiuvati anche da numerosi volontari. Il rogo è stato circoscritto e domato dopo la mezzanotte. Dalla sede di viale Marconi è arrivato, sul tardi, un quarto equipaggio di pompieri per un ricambio di forze. Per fortuna il vento ha spinto il rogo verso lo stagno. Gli stessi isolotti di cannetto, circondati d’acqua, hanno in qualche modo frenato le fiamme, limitato l’estensione della superficie bruciata che a tarda notte, i vigili urbani, hanno comunque stimato in tre ettari. Le fiamme e le colonne di fumo si notavano a chilometri di distanza con gli amatori della fotografia e dei filmati che si sono messi all’opera inviando le immagini anche alle redazioni dei giornali. E’ questo sicuramente il primo devastante incendio in Sardegna. Restano ora i danni ambientali. Si teme soprattutto per la fauna visto che la zona è popolata da anatre e da altri uccelli. Oggi ci sarà un accurato controllo per verificare questi eventuali danni.

Il rogo è divampato poco prima delle 20. Gli automobilisti di passaggio e i residenti hanno notato un focolaio estendersi subito a macchia d’olio col fuoco che raggiungeva subito una altezza di alcuni metri. Si è temuto soprattutto per le costruzioni non lontane dal rogo. L’allarme è stato immediato come immediata è stata la mobilitazione nella sede di via Marconi dei Vigili del fuoco: tre le squadre arrivate dopo pochi minuti nella via Fiume. Sul posto sono intervenute tre squadre dei vigili del fuoco e gli uomini della Forestale di Cagliari e di Sinnai, i volontari della Prociv e i tecnici dell'Ente parco. Una grossa mobilitazione dopo che due anni fa la stessa area era stata ugualmente devastata dal fuoco. Questa mattina scatteranno anche le indagini della forestale per verificare le cause del rogo. Il dubbio è che sia doloso anche se non è da escludere che sia stato provocato dall’autocombustione dei rifiuti abbandonati fra le canne.

Antonio Serreli
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