Ma è già polemica sull'iniziativa della maggioranza per incentivare tra gli oristanesi l'utilizzo dell'acqua "di casa". Nonostante i tanti bicchieri bevuti tra un intervento e l'altro, tra le fila dell'opposizione c'é chi storce il naso. «È una questione di igiene» tuona il consigliere di minoranza Tonino Falconi che ha subito chiesto notizie sulla provenienza e il percorso di quell'acqua. L'iniziativa, partita dalle donne che siedono in Consiglio e poi abbracciata dal Pd, vuole essere un esempio per tutti i cittadini. «L'acqua dei nostri rubinetti è buona ed è costantemente controllata - spiega il capogruppo del Pd Giuseppe Obinu - bisognerebbe promuoverne l'utilizzo». Anche per scoraggiare l'uso dell'acqua nelle bottiglie di plastica che oltre a produrre altri rifiuti (la plastica appunto) spesso non è nemeno sicuro: l'acqua viene imbottigliata mesi prima, e le analisi risultano datate nel tempo. Alla fine la consigliera Lucia Mocci ha chiarito che l’acqua è stata portata dalla sua casa di Nuraxinieddu «acqua potabile della rete idrica di Oristano. È stata messa dentro bidoncini di plastica per alimenti, e adesso è dentro il frigorifero». La polemica però è andata avanti.

Valeria Pinna
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