Avviate ieri mattina le operazioni di smontaggio delle strutture in legno dei baretti al Poetto. Il primo a cominciare è stato il chioschetto "Il miraggio": asportati, imbragati e portati via i bagni.

Ma si è registrato subito il primo inconveniente: impossibile effettuare gli interventi di rimozione senza distruggere parti di manufatto. Insomma non sarà una semplice operazione "smonta e rimonta", perché alcune parti dovranno tornare in falegnameria.

"Si tratta di costi aggiuntivi e imprevisti - spiega il titolare dell'attività Piero Marci - Ma andremo comunque avanti: a questo punto non ci possiamo certo fermare". Il rischio è che non si tratti di un caso isolato: tutti i baretti son stati realizzati con gli stessi materiali e seguendo le stesse indicazioni per la realizzazione. Altri problemi per i gestori: ieri mattina è emerso durante un incontro in Municipio che, per "isolare" le parti di piattaforma di legno rimaste vuote dopo l'asportazione dei bagni e del caseggiato centrale, occorrerà una recinzione meno semplice e più costosa di quella che i titolari si aspettavano. Gli operatori hanno proposto delle soluzioni alternative: tra queste anche la sistemazione di travi in legno per chiudere momentaneamente lo spazio rimasto senza copertura. La procedura che potrebbe portare alla riapertura delle attività, forse a luglio, prevede la rimozione dei manufatti (sottoposti a sequestro lo scorso aprile dalla Guardia Costiera su ordine della Procura) e poi la ricostruzione una volta ottenute le autorizzazioni da parte del Comune. Ma le autorizzazioni che i concessionari sperano di ottenere nelle prossime settimane saranno temporanee: scadranno alla fine dell'anno. Quindi, se il Pul non verrà approvato entro dicembre, i chioschi dovranno essere smontati un'altra volta.
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