La Procura di Bolzano non ha mai interrotto le indagini sulla morte di Josef Surkala, 46 anni, operaio agricolo in un'azienda di Laives (Bolzano), morto per avvelenamento l'anno scorso. Ora i sospetti sono caduti sulla moglie, Jana Surkalova, cittadina ceca di 42 anni fuggita dall'Italia. Secondo l'ultima ricostruzione, la donna ha avvelenato il marito mettendogli del metanolo nel bicchiere di un superalcolico che stava bevendo insieme ad altri due amici di lei. Le analisi hanno dimostrato che la sostanza non si trovava nella bottiglia. Il prossimo 17 dicembre si terrà un'udienza del processo in cui verrà conferito l'incarico a un perito, il quale potrebbe fornire importanti risposte.

IL DELITTO - La notte del 13 dicembre 2013, Josef viene portato in condizioni disperate all'ospedale di Bolzano e muore poche ore dopo. In seguito all'autpsia si evidenzia che il decesso è stato causato dal metanolo ingerito in più occasioni a sua insaputa. Viene subito sospettata la moglie anche dopo l'ascolto di alcuni colleghi dell'uomo, secondo i quali Josef mostrava sempre dei malesseri ogni volta che la moglie veniva a trovarlo dalla Cecoslovacchia. Gli avevano consigliato di farsi visitare da un medico, ma la donna si era sempre opposta, dicendo che sapeva lei come curare il marito. Secondo gli inquirenti, però, Jana ogni volta che tornava in Italia portava con sé delle bottiglie di "Dry gin" che avrebbero contenuto percentuali rilevanti di metanolo. La donna, se condannata, rischia l'ergastolo.
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