Nuova udienza oggi a Milano per il processo d'appello "bis" nei confronti di Alberto Stasi, imputato per l'omicidio della fidanzata Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007. A prendere la parola sono stati i legali della famiglia della vittima, mentre pochi giorni fa è stato il procuratore generale Laura Barbaini a fare la sua richiesta alla Corte: 30 anni di carcere per Stasi.

Gli avvocati Gian Luigi Tizzoni e Francesco Campagna si uniscono alla richiesta e aggiungono, nella loro ricostruzione, tutti gli indizi che a loro avviso portano a concludere per la colpevolezza dell'ex studente bocconiano, chiedendogli inoltre un risarcimento di un milione di euro. Per i legali questi indizi sono almeno 11, "gravi, precisi e concordanti", e portano tutti alla medesima conclusione: è stato Alberto a uccidere Chiara. Per esempio, quello relativo al numero di piede, il 42, appartenente all'orma di un paio preciso di scarpe marca Frau, e i "due graffi sul braccio" notati da due carabinieri della stazione di Garlasco nell'immediatezza dell'omicidio, quando Stasi aveva appena dato l'allarme.
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