Lucia Annibali, l'avvocatessa sfregiata da due uomini incaricati dal suo ex fidanzato, ha inviato un messaggio al convegno "La polizia a difesa delle donne", organizzato dalla Questura di Pesaro in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne che si celebra oggi. "Non lasciatevi mai sopraffare da nessuno - ha scritto la donna - Non lasciate che sia lui a imporvi come dovete vestirvi, come dovete pensare, come dovete comportarvi, come dovete essere. Siate voi stesse fino in fondo come lo sono io adesso. Siate quel che siete e se decidete di cambiare fatelo soltanto perché lo avete deciso voi". Nel messaggio si legge inoltre: "Tu sei mia può essere forse una frase sussurrata in un momento di intimità, non una realtà che autorizza un uomo a trattarvi davvero come se foste un suo possesso", perché "il possesso è più parente della violenza che dell'amore". "So bene per esperienza personale - continua il messaggio dell'avvocatessa - che uscire dal buio in cui ti confina un 'non amore' è difficilissimo. Lo può essere per mille motivi, a cominciare dalla paura, ma anche perché non si è indipendenti economicamente, perché ci sono di mezzo i figli, perché si finisce col vivere in una condizione psicologica devastante. Lo so, è una strada ripidissima e la salita sembra insuperabile. Ma credetemi, non è così. Tutto si può superare se serve a ritrovarsi, a tornare a essere se stesse, a essere libere, finalmente. Tutto si può superare se si sceglie di essere felici".

Infine, un appello alle donne. "Se sapete, se avete anche solo il sospetto, se avete più di un sospetto che una vostra amica, sorella, cugina, vicina... sia nei guai con un uomo violento non lasciatela sola. Aiutatela a capire che la denuncia può salvarla e se non la convincete in quello cercate almeno di convincerla a lasciarlo. Non abbandonatela mai. Non lasciate che sia lei la nemica di se stessa".
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