Sfruttavano gli studenti degli istituti alberghieri come manodopera irregolare in alberghi e ristoranti in tutta Italia, Sardegna compresa. Per questo sei persone sono state denunciate a vario titolo per somministrazione fraudolenta di manopera e frode al Fisco per circa un milione di euro. Oltre 2.700 gli studenti finiti nel losco giro gestito da due società fittiziamente basate all'estero (a San Marino e in Svizzera) con la scusa dell'alternanza scuola-lavoro prevista dai programmi di studio. Secondo quanto appurato dall'inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza di Bassano del Grappa (Vicenza), le due società avrebbero violato le normative vigenti (che prevedono un rapporto diretto tra scuole e strutture di ristorazione e alberghiere) interponendosi illecitamente tra alcuni istituti scolastici di Sicilia, Calabria, Puglia, Campania e Lazio e ristoranti e alberghi di Sardegna, Trentino, Veneto, Puglia, Sicilia, Umbria, Abruzzo, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Toscana. Pari a 1,2 milioni di euro l'evasione dell'Iva accertata. In particolare, gli indagati, residenti in Veneto, su richiesta di ristoratori e albergatori, facevano sottoscrivere agli studenti una "lettera di incarico", con la quale veniva definito l'impiego di un numero di ragazzi occorrenti alle strutture di ristorazione e alberghiere, al costo di 60 euro per studente a settimana lavorativa. Per i finanzieri si sarebbe così consentito ai ristoratori e albergatori di impiegare per le proprie necessità una forza lavoro a basso costo, senza oneri contributivi, con la conseguente illecita concorrenza a danno degli altri operatori del settore.
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