Francesco Storace è stato condannato a sei mesi (con pena sospesa) per vilipendio al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La sentenza è stata emessa oggi a Roma dal giudice monocratico Laura D'Alessandro. La vicenda risale al 2007, quando l'allora senatore aveva offeso il Capo dello Stato, che difendeva Rita Levi Montalcini dagli attacchi de La Destra: "Non so se devo temere l'arrivo dei corazzieri a difesa di Villa Arzilla - aveva detto Storace - ma una cosa è certa: Giorgio Napolitano non ha alcun titolo per distribuire patenti etiche. Per disdicevole storia personale, per palese e nepotistica condizione familiare, per evidente faziosità istituzionale. E' indegno di una carica usurpata a maggioranza". Aggiungendo: "Napolitano la smetta di soccorrere un governo moribondo a difesa di una signora talmente importante che anche quest'anno, come ha ricordato ieri il presidente Calderoli, costerà tre milioni di euro agli italiani. Nobel o no, i ricatti si chiamano ricatti e i voti dei senatori a vita restano politicamente immorali. Come diceva fino a poco tempo fa un signore che la memoria l'ha persa a poco più di 55 anni". A dare il via libera al procedimento giudiziario contro Storace era stato il ministro della Giustizia Clemente Mastella.

Parlando in aula con i giornalisti, Storace ha commentato ironico: "Sono l'unico italiano condannato per questo reato. Questa è una sentenza su commissione".
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