Secondo il piano dello Ship Recycling, il consorzio che si occupa dello smaltimento del relitto della Costa Concordia, le operazioni "dureranno 22 mesi". Lo ha spiegato oggi a Genova l'ingegner Valerio Mulas, project manager del consorzio. Nato a Villacidro (Medio Campidano) e laureato all'università di Cagliari, si occupa della gestione delle attività di ingegneria.

Durante la prima fase "rimuoveremo tra le 8mila e le 10mila tonnellate di materiali e le aree geografiche dove sono localizzati gli impianti di smaltimento dei materiali sono tra Liguria, Piemonte e Lombardia". La zona di cantiere in cui attualmente si trova il relitto è stata suddivisa in due aree, "la diga foranea e la banchina, e i materiali divisi in ingombranti, legno, vetro, plastica, carta e cartoni, rifiuti elettronici, prodotti confezionati, rottami metallici, isolamenti e inerti". Pochi quelli che possono essere recuperati, e per Mulas è da escludere che "possano essere trafugati eventuali cimeli".

In quante fasi si svolgerà l'operazione?

"Quattro fasi. Prima: l'alleggerimento della nave per raggiungere un pescaggio in grado di spostarla nella zona delle officine navali. Seconda: la nave verrà portata al molo ex super bacino dove verranno demoliti i ponti superiori, dal 14 al 2. Terza: verranno rimossi i cassoni, e si restituirà al relitto la sua galleggiabilità. Infine, la nave verrà portata nel bacino di carenaggio per la definitiva demolizione".

Quante aziende sono coinvolte?

"Fare una stima è difficile, perché a parte Saipem e San Giorgio del Porto (che formano il consorzio, ndr), ci sono varie aziende che porteranno avanti alcune attività e saranno scelte con apposite gare d'appalto".

Ci sono imprese sarde?

"Le aziende verranno scelte con un'apposita procedura, e sarebbe molto bello se ci fosse anche una realtà sarda, sarebbe molto importante per l'Isola, soprattutto in questo momento in cui vive una grande crisi".

Quando costa l'intero progetto?

"Cento milioni di dollari".

Pagati da chi?

"Da Costa Crociere attraverso le assicurazioni".

Si tenterà di recuperare il cadavere di Russell Rebello, l'unica persona che risulta ancora dispersa dopo il naufragio della nave, avvenuto all'isola del Giglio il 13 gennaio 2012 e il cui corpo non è mai stato rinvenuto?

"Ricerche sono già state compiute all'arrivo del relitto a Genova, E' possibile che una volta che riemergeranno altri ponti attualmente sommersi le ricerche a cura delle autorità possano riprendere".

E' la prima volta che una realtà italiana affronta un progetto di smantellamento così importante?

"Questo e' un caso unico per le dimensioni del relitto e per le condizioni di galleggiamento: la nave infatti galleggia grazie a 30 cassoni. Di solito, invece, quando le navi devono raggiungere i porti di smantellamento, per esempio in Turchia, lo fanno sulle loro gambe".

Si potrà replicare?

"Solo se l'assetto normativo, che ancora non è completo, ce lo permetterà".

Perché un laureato in ingegneria, che già lavorava in Sardegna, se n'è andato?

"Perché l'azienda per cui lavoravo, la Saipem, mi ha offerto un'opportunità di carriera e mi ha chiesto se volevo trasferirmi a Milano. E io sono partito, ma le radici sono importanti, torno nell'Isola, dove comunque c'è la mia famiglia, ogni volta che posso".

Sabrina Schiesaro
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