Il Tribunale del Riesame di Brescia ha confermato il carcere per Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore bergamasco arrestato per l'omicidio di Yara Gambirasio. Lo hanno confermato i suoi avvocati, che avevano fatto ricorso contro la precedente decisione del gip Enza Maccora, che per primo aveva respinto la richiesta di scarcerazione.

Quattro i punti-chiave sui quali vertono le indagini, ancora aperte: in merito al materiale ritrovato sugli slip e sui leggings di Yara, dal quale è stato estratto il Dna comparato con quello del loro cliente, Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni hanno dichiarato di volerne discutere in contraddittorio con l'accusa; sui tracciati delle celle telefoniche, gli ultimi "agganci" del telefono di Bossetti non sono stati registrati a Mapello ma a Brembate (dove viveva Yara); nei polmoni della vittima è stata ritrovata polvere di calce, ma questa presenza emerge solo nelle conclusioni e non negli aspetti analitici dell'autpsia; la testimonianza del fratello di Yara, che ha detto di aver visto un uomo col pizzetto su un'auto grigia, che però non somiglia affatto a Bossetti.
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