Nella confessione fatta agli inquirenti da Gianluca Gerardo Maggioncalda, arrestato per aver strangolato a Milano la sua fidanzata, Sonia Trimboli, l'uomo ha raccontato di averla uccisa ieri intorno alle 16. Durante una lite per motivi di gelosia, l'ha aggredita e l'ha strangolata con del nastro da pacchi. Dopo qualche ora, intorno alle 22, ha chiamato un suo amico di Garlasco (Pavia), il quale ha avvisato i carabinieri della stazione locale, che hanno trasmesso l'informazione ai colleghi di Milano. Scendendo le scale del palazzo, l'omicida ha incontrato il padre, che vive al primo piano, e gli ha chiesto di controllare se Sonia stesse bene. Ed è stato proprio il genitore a trovare il cadavere. Ha chiamato subito la polizia e poi il figlio per convincerlo a costituirsi, ma non ha ottenuto risposta. Invece il cognato di Maggioncalda è riuscito a parlare con l'assassino, e si è fatto dire dove si trovasse: era in piazza Sant'Ambrogio, e ci era andato in bicicletta. Quando gli agenti lo hanno raggiunto, lo hanno chiamato per nome. Lui si è girato e ha chiesto: "Come sta Sonia?", e sono scattate le manette.
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