Francesco Schettino, ex comandante della Costa Concordia - naufragata all'isola del giglio la notte del 13 gennaio 2013 -, ha presentato due denunce nei confronti della hostess moldava Domnica Cemortan. Gli atti sono stati consegnati dai suoi legali alle Procure di Grosseto e Torre Annunziata (Napoli) e riguardano le affermazioni che Domnica ha fatto di recente: una parla di diffamazione, l'altra di falsa testimonianza sotto il profilo della reticenza. Il primo caso si riferisce alle frasi della donna in merito all'arrivo di un elicottero sul ponte della nave per trarre in salvo Schettino e/o portare via un importante oggetto contenuto in un borsone. Il secondo pone l'attenzione sulle dichiarazioni che la moldava ha fatto in merito a circostanze non riferite al processo, durante la sua testimonianza.

Oggi intanto a Grosseto si è svolta un'udienza del procedimento che vede Schettino sul banco degli imputati con l'accusa di omicidio colposo plurimo, naufragio, abbandono di incapaci e abbandono di nave. Lui in aula non c'era, ed è la quinta volta consecutiva che non si presenta, mentre nei mesi scorsi non perdeva un appuntamento. Fra i temi affrontati oggi, quello relativo alle qualifiche di Rusli Bin, l'uomo che era al timone la notte del naufragio e che, secondo i legali di Schettino, non avrebbe capito gli ordini impartiti dal comandante. Sul timoniere nelle scorse udienze sono state dette cose imprecise, ha esordito Marco De Luca, avvocato di Costa Crociere Spa, società che figura sia come parte civile sia come responsabile civile. "Qualcuno ha detto, improvvisamente, che si trattava di un soggetto che si dedicava alla verniciatura della nave - ha detto il legale - E che poi è stato messo al timone. Questa è una mistificazione colossale della realtà". "Sulla Costa Concordia - ha continuato l'avvocato - erano imbarcati 10 timonieri, 10 marinai con la specializzazione del timoniere per ricoprire tutta la giornata, in turni di otto ore. Evidentemente essendoci 10 persone addette, nel momento in cui non adempivano alla loro funzione, per cui tutti erano certificati, al timone, svolgevano altre operazioni. Tutto qua".
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