Usufruendo di regolari permessi, in nove anni ha lavorato complessivamente meno di venti giorni. La notizia di oggi è che è finalmente tornato al lavoro. Protagonista di questa storia tipicamente italiana, un medico dell'ospedale di Giarre (Catania), rientrato in corsia, dopo l'ultima "pausa", che si era concesso per dedicarsi a un dottorato di ricerca. Dottorato che sarebbe dovuto scadere a fine 2016, ma che il dottore ha deciso di interrompere anticipatamente. A "scoprire" il rientro anticipato è stata l'emittente televisiva Rei Tv. Al giornalista che ha cercato di intervistarlo, il medico ha detto che "è l'ultima persona a cui io farei una dichiarazione" visto che "il suo servizio è agli atti per tutta una serie di calunnie che ha scritto". Quindi lo ha invitato a "parlare con la direzione, o l'ufficio Urp". Sui suoi permessi, che sarebbero stati concessi legalmente, l'Asp ha Catania ha avviato accertamenti. Il dottore ha sempre spiegato di essere "sereno, perché ho rispettato la legge: altrimenti i permessi non mi sarebbero stati concessi", e che "sono serviti per arricchire le mie conoscenze professionali che metterò a disposizione dell'ospedale". "E' vero la legge è stata rispettata, ma ci sono problemi di opportunità - avevano replicato dall'Asp - inoltre l'ultimo permesso è retribuito e noi non possiamo sforare il budget e sostituirlo. Questo ci crea problemi di organico nell'assistenza ai malati".
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