Particolari raccapriccianti emergono in queste ore sull'omicidio avvenuto venerdì a Bologna: Ilenia Oggiano, cagliaritana di 35 anni, ha ucciso l'anziana di cui si prendeva cura, Teodolinda Capitani, 84 anni, insegnante in pensione perché non voleva più assumerla. La colf resta in carcere: lo ha deciso il Gip Alberto Ziroldi: pur non convalidando il fermo, ha disposto la custodia cautelare per il rischio di reiterazione. La donna (assistita dall'avvocato Gianluca Belluomini) ha confermato la confessione e il movente: avrebbe agito perché la pensionata da cui lavorava da alcune settimane non la voleva assumere come collaboratrice domestica.

LA CONFESSIONE - "Aveva promesso di assumermi, eravamo già d'accordo, ma poi si è rimangiata la parola. Mi ha insultata, abbiamo litigato, non ci ho visto più", è stato il racconto della 35enne. L'ha spinta, forse la donna è caduta, e allora la colf le si è avventata contro un coltello, tagliandole la gola. Poi è uscita di casa e ha chiamato i carabinieri, dicendo che era successa una disgrazia. Ma alcuni particolari sono subito saltati all'occhio: l'anziana era a terra, in un lago di sangue. Poco lontano dal cadavere un coltello, forse l'arma del delitto, ripulito. Solo durante l'interrogatorio è crollata e ha detto la verità. Avevano avuto una discussione perché, dopo un mese di prova, l'anziana non voleva assumerla. Portata in carcere alla Dozza, la 35enne cagliaritana è accusata di omicidio volontario aggravato da futili motivi e dall'abuso di relazioni domestiche. Sarà l'autopsia, già disposta dal magistrato, a stabilire quanti colpi abbia inferto alla vittima.
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