Una nuova testimone entra nell'inchiesta su Massimo Giuseppe Bossetti, il carpentiere in carcere da giugno con l'accusa di aver ucciso la 13enne Yara Gambirasio. Si tratta di una donna, il cui numero di telefono è stato trovato sul cellulare dell'indagato, che lo ha incontrato un mese prima del fermo. Si era da poco trasferita a Mapello (Bergamo) da Merate e cercava uno specchio per la nuova casa. Dopo aver letto un annuncio su internet - il prezzo era di 60 euro - aveva contattato via WhatsApp il venditore, che era proprio Bossetti. Lui le aveva dato appuntamento una sera davanti al cimitero di Chignolo, ma la donna si era rifiutata. "Com'è che una persona che non conosci ti chiede di incontrarsi di sera in un posto del genere? - racconta la testimone - Gli ho detto: ci si vede davanti alla Flag".

Concluso lo scambio, "a un certo punto mi chiede: ma tu lavori? Io avrei giusto bisogno di un'impiegata che mi segua ovunque. A me ha impressionato questa cosa: che significa ovunque?". Bossetti però aveva insistito, e le aveva chiesto se avesse una sorella. "Sì - è stata la risposta della donna - è più piccola di me". "Ma è bella come te?", ha domandato il carpentiere, e a quel punto la testimone aveva tagliato corto: "E' mia sorella". L'impressione raccontata agli inquirenti è che Bossetti fosse "il classico cascamorto".
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