Yara Gambirasio potrebbe essere stata spogliata, ferita e rivestita nel buio al campo di Chignolo, dove poi è stata trovata morta, sotto la pioggia, nel fango, tra le sterpaglie? Oppure è stata tenuta in un altro posto? A chiederselo sono silvia Gazzetti e Claudio Salvagni, i legali di Massimo Giuseppe Bossetti, il carpentiere di Mapello in carcere dal 16 giugno scorso con l'accusa di aver ucciso la 13enne di Brembate. Gli avvocati intendono esaminare ogni possibilità e si domandano se alla ragazzina non siano stati tolti i vestiti. "Lo fa supporre - dicono - non solo l'assenza di sangue, ma anche di tagli sugli indumenti, in particolare il giubbino. Come fanno gli inquirenti a sostenere che Yara è stata colpita con un affilatissimo taglierino mentre veniva inseguita fra le sterpaglie del campo di Chignolo? I suoi indumenti avrebbero dovuto essere pieni di tagli". Altri dubbi sono avanzati riguardo il ritrovamento del Dna di Bossetti sugli indumenti intimi della 13enne: "La posizione strana degli slip dovrà essere spiegata: lo slip è stato tagliato lateralmente all'altezza dell'elastico. Avrebbe quindi dovuto afflosciarsi verso il basso e invece, quando Yara è stata ritrovata, gli slip fuoriuscivano dai leggings e il bordo era ripiegato all'esterno. In quella piega è stata scoperta la sostanza biologica che ha consentito di risalire al Dna di Bossetti". Per i legali, "si tratta di una posizione innaturale che fa sospettare un frettoloso rivestimento della povera ragazza".
© Riproduzione riservata