Riccardo Viti è pentito, soffre e sente un rimorso che lo dilania. Così la madre descrive il figlio, quello che 5 mesi fa ha seviziato e ucciso durante un gioco erotico la prostituta Andreea Cristina Zamfir, ritrovata cadavere il 5 maggio alla periferia di Firenze legata a mo' di crocifissione a una sbarra. Riccardo, dice la mamma, "avrebbe preferito morire lui al posto di Cristina". Non solo: in carcere "fa penitenza tre giorni la settimana. Fa digiuno, prega sempre per l'anima di questa figliola che è morta, prega per noi, per sua moglie e suo figlio. La moglie dice che non riconosce Riccardo in questo, ma dice che è eccezionale e vorrebbe il suo Riccardo".

Le sue dichiarazioni complete verranno trasmesse questa sera alla trasmissione "Quarto grado", dove la donna ripeterà: "Mio figlio non è un mostro, non può essere un mostro. E' buono, educato, generoso, sensibile, forse troppo sensibile. Non so cosa sia successo nella sua testa: qualcosa non ha funzionato. So che ha sbagliato. Io, da mamma, lo perdono. Logicamente dovrà pagare il suo... quello che ha fatto, non di più. Non ha mai fatto violenze contro nessuno, non ha mai litigato con nessuno. E' incensurato e un bravo ragazzo. Ultimamente gli mancava il lavoro, forse questo stress l'ha portato ancor più a fare queste cose".

Ma nell'ambito del processo che lo vede imputato per omicidio volontario (per dolo eventuale), aggravato dal fatto che sia avvenuto in conseguenza di una violenza sessuale e di sequestro di persona, all'incidente probatorio previsto per il 3 novembre parteciperà anche un'altra prostituta, che sostiene di essere stata "vittima" di Viti e di essersi miracolosamente salvata dalla sua furia perché un cane si era messo ad abbaiare e lui, avendo paura che stesse arrivando qualcuno, era fuggito.
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