Chiuse le indagini della Procura di Ivrea per l'inchiesta relativa alle morti da amianto negli stabilimenti dell'Olivetti. 39 le persone indagate, tra le quali anche Carlo De Benedetti, che tra il 1978 e il 1996 aveva ricoperto l'incarico di amministratore delegato e presidente del Consiglio di amministrazione, suo fratello Franco, i figlio marco e Rodolfo, l'ex ministro Corrado Passera e l'imprenditore Roberto Colaninno. 14 gli ex lavoratori che, secondo le indagini, sarebbero morti a seguito del contatto con fibre d'amianto. De Benedetti ha fatto sapere tramite un suo portavoce di essere "totalmente estraneo ai fatti" e di essere "fiducioso" che possano essere chiariti ruoli e funzioni all'interno dell'Olivetti, ricordando che fin quando è stato in azienda, si è sempre prestata la massima attenzione "alla salute e alla sicurezza dei lavoratori, con misure adeguate alle normative e alle conoscenze scientifiche dell'epoca". Il Procuratore di Ivrea, invece, parla di "carenze nella prevenzione". L'amianto si annidava nel talco utilizzato per il montaggio degli apparecchi e soprattutto in vari punti dei capannoni, fra le tubature a vista e i rivestimenti di pareti e soffitti. La manutenzione non era accurata, le fibre si disperdevano nell'ambiente e i lavoratori, privi di adeguate informazioni, non venivano dotati di mezzi di protezione personale sufficienti.
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