Si è commosso Massimo Giuseppe Bossetti quando ieri sera, dal carcere di Bergamo, ha potuto per la prima volta telefonare ai suoi figli, un maschio di 13 anni e due femmine di 10 e 8. La chiamata è durata una decina di minuti, durante i quali lui ha pianto, e ha promesso ai bambini: "Vedrete che tornerò presto". I suoi legali, intanto, hanno presentato un'istanza alla Procura affinché il figlio maggiore possa far visita al padre. La situazione della difesa si fa sempre più difficile perché è crollato un altro pezzo di alibi del carpentiere, che si trova in carcere da giugno con l'accusa di aver ucciso la 13enne Yara Gambirasio. Agli inquirenti aveva raccontato che il pomeriggio del 26 novembre, giorno in cui la ragazzina è scomparsa, era stato dal meccanico, ma dalle fatture risulta che ci fosse andato non quel giorno ma un mese prima. E' stato inoltre accertato che il furgone ripreso dalle telecamere intorno alla palestra di Yara verso le 18 fosse proprio quello di Bossetti, che però si era giustificato: "Ero andato dal meccanico". Ma evidentemente non è così.
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