"Abusi sessuali su minori e possesso di materiale pedopornografico". Questa l'accusa con cui, con il benestare di papa Francesco, l'ex nunzio polacco Jozef Wesolowski è stato posto agli arresti domiciliari in Vaticano. La conferma dell'arresto, avvenuto ieri pomeriggio, è stata dato oggi da padre Federico Lombardi. Wesolowski aveva già subito una condanna canonica di primo grado che lo ha visto ridotto allo stato clericale dall'ex Sant'Uffizio proprio per abusi su minori. Le accuse nei suoi confronti riguardano principalmente il periodo in cui era nunzio apostolico a Santo Domingo, per incarico di Giovanni Paolo II. Qui, come rivelato da un'inchiesta di una giornalista locale, Nuria Piera, il prelato era solito pagare minori per prestazioni sessuali e frequentare zone povere in cerca di ragazzini disposti a prostituirsi. Ora Wesolowski - come ricordato dallo stesso Lombardi - andrà incontro a un processo in base alle norme in vigore prima della riforma penale del 2013, e rischia una pena tra i 6 e i 7 anni di carcere più eventuali aggravanti. Secondo il portavoce del Santo Padre, "la procedura istruttoria sul caso richiederà alcuni mesi prima dell'inizio del processo, che potrebbe quindi aprirsi negli ultimi mesi di quest'anno o i primi del prossimo anno". Stando a quanto si è appreso, inoltre, l'ok all'arresto è arrivato per il pericolo di fuga e di inquinamento delle prove da parte dell'ex prelato.
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