Per l'operaio 18enne - i genitori sono originari di Ortueri -, fidanzatino della cameriera 23enne Veronica Balsamo di Grosio (Sondrio), trovata morta il 23 agosto ai piedi di un dirupo in Valtellina, la Procura aveva chiesto la misura restrittiva della libertà non per i sospetti di un suo coinvolgimento nella tragica fine della ragazza, ma per i furti della Fiat Panda del titolare di un negozio di ferramenta e dei medicinali (in parte a base di Codeina, un oppiaceo) sottratti da un cartone lasciato da un corriere davanti alla farmacia di Grosotto, attribuiti al giovane, grazie alle indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo di Sondrio e del Norm di Tirano, supportate da immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza. Casula, dimesso dopo 13 giorni dall'ospedale "Morelli" di Sondalo nel quale era stato ricoverato in stato confusionale, dopo essere fuggito in auto (con la quale si capottò, riportando solo lievi contusioni) dal luogo in cui Veronica fu poi trovata morta, è dunque un uomo del tutto libero, ma rimane indagato a piede libero dai magistrati pure per omicidio, in un ventaglio di ipotesi (colposo, preterintenzionale, sino a quella più agghiacciante di omicidio volontario). Il giudice Della Pona, nel respingere l'istanza di domiciliari del pm, ha fondato la sua decisione sull'assenza del pericolo di reiterazione del reato di furto che sussiste, invece, secondo gli inquirenti, da oltre due settimane impegnati a fare piena luce sul giallo della Valtellina.
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