Era stato arrestato poco tempo fa per avere preso a testate un carabiniere, ma era subito tornato in libertà O.P., il ventiseienne bloccato ieri sera dagli uomini dell'Arma e dalla polizia dopo che si era aggirato per circa un'ora nel centro storico di Jesi, minacciando i passanti con due machete rubati in un'armeria. I particolari dell'episodio verranno illustrati oggi durante una conferenza stampa presso il comando provinciale dei carabinieri di Ancona.

I FATTI - Un giovane nero dell'apparente età di 20-30 anni, canotta verde e pantaloni bianchi, si aggirava nella zona di Porta Valle, a ridosso delle mura storiche della città minacciando di decapitare i passanti con due machete. Il bilancio finale è stato molto più contenuto: un solo ferito, il comandante della Compagnia carabinieri, capitano Mauro Epifani, raggiunto di striscio al fianco sinistro, subito prima di riuscire a bloccare e arrestare l'uomo. Il giovane aveva infranto la vetrina di un'armeria in una vicina galleria commerciale e si era impadronito di tre coltelli. Uno gli era subito sfuggito di mano, gli altri li aveva branditi contro i passanti, pronunciando frasi sconnesse. Subito lo avevano inseguito carabinieri, poliziotti in borghese armati di bastoni e vigili urbani. Esplosi anche alcuni colpi di arma da fuoco, uno dei quali lo ha raggiunto di striscio ad una gamba. Il fuggitivo era comunque riuscito ad allontanarsi, cercando di rifugiarsi nella chiesa di San Pietro Apostolo. Sui gradini del portico della chiesa è stato circondato dalle forze di polizia. Il capitano Epifani gli si è avvicinato con le mani alzate, tirandosi dietro la madre del giovane per convincerlo ad arrendersi. Ma quando è stato a tiro l'ufficiale è stato raggiunto da un colpo laterale di machete, che lo ha lievemente ferito.
© Riproduzione riservata