La vicenda, riportata sulle pagine locali di alcuni quotidiani, è iniziata in una località della cintura torinese e poi continuata all'ospedale Regina Margherita di Torino. Si è conclusa nei giorni scorsi con l'arresto della madre, un'infermiera professionale di 42 anni, smascherata da telecamere subito dopo avere somministrato al piccolo l'ennesima dose. I carabinieri contestano alla donna, ora detenuta in isolamento in carcere, l'accusa di tentato omicidio. Tra le ipotesi degli investigatori, c'è che soffra di 'sindrome di Munchausen', una patologia psichiatrica che l'avrebbe portata a provocare lo stato di sofferenza nel proprio bambino allo scopo di farlo sentire più vicino a lei. Per questa ragione la procura ha disposto una consulenza affidando l'incarico a un medico. Ancora da valutare completamente, invece, i danni al bambino, che potrebbero essere anche permanenti.
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