Per anni ha violentato le figlie che sua moglie aveva avuto da una precedente relazione, e una di queste era stata costretta ad abortire per due volte. Lui, un 41enne barese, è stato condannato a 7 anni e mezzo con rito abbreviato.

La squallida storia è iniziata 6 anni fa, quando le bambine avevano 11 e 9 anni. Lui, che doveva fare da padre alle piccole, mentre il loro era in carcere in Puglia, si era rivelato un orco: approfittando dell'assenza della moglie aveva con loro rapporti sessuali, sottoponendole a violenze e abusi di ogni tipo. La più grande, poi, era rimasta incinta e per due volte si è presentata in ospedale per abortire. "Chi è il padre?", le avevano chiesto i medici. "Un ragazzo della mia età", aveva risposto la giovanissima. Ma non è stata creduta e il caso è finito sul tavolo della Procura di Pesaro. Nel corso delle indagini, la famiglia aveva cambiato residenza e si era trasferita in Puglia. Lì il 41enne e la moglie avevano avuto altri due figli; lei, che in tutto quel tempo non si era accorta di nulla, ha dovuto fare i conti con la realtà: durante una vacanza in campeggio ha scoperto il marito durante un abuso sessuale su una delle figlie, e lì è scattata la denuncia.

L'uomo è stato condannato a Pesaro a sette anni e mezzo di reclusione per violenza sessuale. I figli sono stati affidati a una comunità e a entrambi i genitori è stata tolta la patria potestà.
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