Carlo Lissi, il marito della donna trovata morta con i suoi due figli nella villetta di Motta Visconti (Milano), ha confessato: ha ucciso la moglie e i due figlioletti perché si era invaghito di una collega e la famiglia rappresentava per lui un ostacolo, poi è andato a vedere la partita dell'Italia. L'uomo era stato sottoposto a fermo e portato al carcere di Pavia.

LA CONFESSIONE - Lissi ha dichiarato di aver sterminato moglie e figli con un coltello, che ha poi gettato in un tombino. Da tempo i rapporti con la donna erano in crisi poiché lui si era innamorato di un'altra, una sua collega. La sua passione, però, non era ricambiata, come ha confermato lei stessa agli investigatori. La sera della strage la coppia non aveva litigato, ha raccontato Lissi, anzi, "avevamo fatto l'amore". Le ultime parole di Cristina sono state: "Carlo Carlo perché mi fai questo?", dopo che il marito l'aveva colpita alle spalle mentre guardava la tv. Lei ha tentato anche di reagire, ma lui l'ha stordita con un pugno; i figli, invece, li ha ammazzati mentre dormivano. Stringendo la testa fra le mani ha chiesto ai pm: "Voglio il massimo della pena", e ha spiegato di averli uccisi poi, come se niente fosse, è andato a vedere la partita a casa di amici.

LE INDAGINI - I militari del Nucleo investigativo, pur in una pluralità di ipotesi, hanno cominciato a propendere per la pista "famigliare" subito dopo le prime fasi di indagine. Il fatto stesso che nella strage non fosse stato risparmiato nemmeno il più piccolo dei due bambini, di appena 20 mesi, rendeva meno credibile la pista "esterna" di una sanguinosa rapina, e il mancato ritrovamento dell'arma del delitto nelle immediate vicinanze dei cadaveri rendeva difficile uno scenario di omicidio-suicidio. Tanto da farlo escludere pubblicamente dagli inquirenti già nel pomeriggio di ieri. Lissi, dopo l'allarme da lui stesso dato poco dopo le 2 di notte, è stato sentito fino a ieri mattina e poi è stato fatto tornare a casa. Risentito più volte, e confrontate via via le sue dichiarazioni con quelle di amici e testimoni (convocati per tutta la giornata di ieri) e con i primi riscontri scientifici e medico-legali emersi dalla scena del delitto, gli investigatori dell'Arma hanno prima cominciato ad avere dubbi sulla sua versione e poi avrebbero avuto sentore di possibili gravi tensioni nella coppia.

Stanotte, dopo uno stringente interrogatorio nella caserma della Compagnia di Abbiategrasso (Milano) l'epilogo della vicenda, con le contestazioni formali e la confessione.

La donna e i suoi due figli, una bambina di 5 anni e un bimbo di 20 mesi, sono stati brutalmente assassinati con numerose coltellate in casa, una villa nella zona residenziale. I corpi della femminuccia e del fratellino erano rispettivamente nella cameretta e sul letto matrimoniale. Quello della donna riverso a terra in soggiorno.
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