Il premier Matteo Renzi ha firmato, alla presenza del sottosegretario Marco Minniti e del direttore del Dis Giampiero Massolo, la direttiva che dispone la "declassificazione" degli atti relativi alle stragi che hanno insanguinato il Novecento italiano. In particolare, la direttiva che dispone la declassificazione (e quindi elimina il cosiddetto "segreto") riguarda i dossier relativi ai fatti di Ustica, Peteano, Italicus, Piazza Fontana, Piazza della Loggia, Gioia Tauro, stazione di Bologna, rapido 904. Il provvedimento consentirà il versamento anticipato di carte classificate in possesso di tutte le amministrazioni dello Stato che rappresentano un importante contributo alla memoria storica del Paese. I documenti verranno versati secondo un criterio cronologico (dal più antico ai tempi più recenti), superando l'ostacolo posto dal limite minimo dei 40 anni previsti dalla legge prima di poter destinare una unità archivistica all'Archivio Centrale. In sostanza, ha osservato il sottosegretario Minniti, gli archivi dell'intelligence diventano "patrimonio a disposizione degli studiosi, del mondo dell'informazione e di tutti i cittadini". Il premier parla invece di "un dovere nei confronti dei cittadini e dei familiari delle vittime di episodi che restano una macchia oscura nella nostra memoria comune".
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