La relazione congiunta del reparto crimini violenti del Ros e dei carabinieri del nucleo investigativo di Pisa, depositata giovedì scorso in procura, nel giorno della scadenza dei termini delle indagini, ha "demolito l'alibi di Antonio Logli" il marito di Roberta Ragusa, la donna scomparsa la notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012 dalla sua casa di Gello di San Giuliano Terme (Pisa). Logli è accusato di omicidio e occultamento di cadavere. Secondo quanto appreso dall'Ansa, l'impianto accusatorio ricostruito dai carabinieri e illustrato in 50 pagine avrebbe "sostanzialmente convinto la procura almeno a chiedere il rinvio a giudizio" dell'indagato. "L'impianto accusatorio - riferiscono fonti investigative - si fonda essenzialmente su tre nuove testimonianze emerse negli ultimi mesi e che supportano quanto detto in fase di incidente probatorio da Loris Gozi che ha riferito di avere visto Logli litigare con qualcuno quella notte in via Gigli, smentendo quanto da lui raccontato agli inquirenti: ovvero che non si era mai mosso da casa e che aveva scoperto dell'assenza della moglie solo il mattino seguente quando si è svegliato. Le testimonianze compatibili con quella di Gozi sono quelle di Margherita Latona, ex collaboratrice domestica di famiglia, Silvana Piampiani, una vicina di casa, e Filippo Campisi, vigile del fuoco in transito in zona. Tutti collocano Logli in via Gigli la notte della scomparsa e il pompiere riferisce di avere sentito un urlo di donna".
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