Affidamento in prova ai servizi sociali senza che sia compromessa l'agibilità politica. Attività di volontariato in un centro per anziani alle porte di Milano una volta alla settimana e per almeno quattro ore di fila. E, dal martedì al giovedì, possibilità di lasciare Arcore e la Lombardia per recarsi a Roma, a Palazzo Grazioli, per gli impegni di partito e, come accade in questo periodo, dettati dalla campagna elettorale per le europee. Lo ha stabilito il Tribunale di Sorveglianza che oggi ha accolto la richiesta dell'affidamento in prova ai servizi sociali avanzata da Silvio Berlusconi che per il caso Mediaset, dovrà espiare, al netto dell'indulto, un anno di pena per frode fiscale. Una decisione, quella della Sorveglianza, definita dal dagli avvocati Franco Coppi e Niccolò Ghedini "equilibrata e soddisfacente anche in relazione alle esigenze dell'attività politica" del leader di Forza Italia. Il provvedimento, scritto dal giudice Beatrice Crosti, è stato depositato in mattinata, entro i cinque giorni previsti dal codice dopo l'udienza in cui il collegio, guidato da Pasquale Nobile de Santis, presidente dei magistrati della sorveglianza milanesi, ha discusso con la difesa e con il sostituto procuratore generale Antonio Lamanna l'istanza dell'ex premier. I giudici, nella loro decisione, hanno tenuto conto dell'avvenuto risarcimento del danno al fisco, ma hanno ritenuto comunque di imporre all'ex premier un'attività "riparatoria", impiegando alcune ore del suo tempo nel volontariato.
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