"Mia sorella sta malissimo. Mi scrive che è come stare in un incubo e che ha bisogno di cure psichiatriche e restare in carcere da innocente è la cosa peggiore che può capitare ad un essere umano.". Sono le parole di Valentina, sorella di Sabrina Misseri, la ragazza condannata all'ergastolo insieme a sua madre Cosima Serrano per l'omicidio della cugina 15enne Sarah Scazzi. Valentina è stata intervistata dalla trasmissione "Quarto grado" e, nella puntata che andrà in onda questa sera, racconta la "sua verità" e commenta le motivazioni della sentenza sul delitto avvenuto ad Avetrana (Taranto) il 26 agosto 2010. "Sabrina in una lettera mi ha anche scritto che una parte di lei è andata via insieme a Sarah" e che "avrebbe voluto essere al suo posto". La giovane ha chiarito che nella sua famiglia "non ci sono buchi neri. Il buco nero è nella giustizia capace di condannare persone innocenti. Il buco nero c'è stato nella mente di mio padre quando ha ucciso Sarah e quando ha incolpato mia sorella". Valentina infatti non ha mai nascosto di essere convinta che sia stato suo padre, Michele Misseri, a uccidere la piccola Sarah, così come ha sempre dichiarato lui stesso.
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