"Non è la nostra curva che deve cambiare nome, è la signora Scirea che deve smetterla di farsi chiamare con il nome del marito". Questa la durissima replica degli ultras della Juventus, dopo la presa di posizione di Mariella Scirea, vedova dell'indimenticata bandiera della squadra bianconera e della Nazionale, contro i cori razzisti e anti-semiti che puntualmente si levano nello stadio torinese. Mariella (da nubile Cavanna), dopo l'ennesimo caso, aveva commentato: "Non bisogna prendersela con la Juve perché in tutte le curve si sentono cori. In certi momenti penso che non ci siano presupposti perché il settore sia intitolato a mio marito". Puntuale è arrivata la risposta della tifoseria organizzata, attraverso un comunicato a firma dei "Drughi" della Curva Sud dello Juventus Stadium. "I cori incriminati, cantati da tutti da più di 20 anni, vengono intonati a pieni polmoni anche nella Nord, solo che quel settore dello stadio è riservato ai Club Doc e indovinate chi è presidente del centro coordinamento? Bravi, proprio la signora in questione che preferisce tacere per evitare di doversi dimettersi da un incarico evidentemente ben remunerato. Forse la signora non sa, e siamo qui per farglielo notare, che ovunque, dal sito della società compreso ai biglietti, passando per le indicazioni stradali fino agli abbonamenti, si parla sempre e solo di Tribuna Sud. Il nome di Gaetano Scirea non è mai contemplato quindi non capiamo come faccia a togliere qualcosa che semplicemente non esiste".
© Riproduzione riservata