Continuava a rimproverarlo di essere un fannullone, sollecitandolo a trovarsi un lavoro. Ieri sera, però, l'ennesima lite è sfociata in tragedia. Carmine Gallo, disoccupato 33enne di Monteforte Irpino (Avellino), è stato ucciso a colpi di pistola dal fratello Vincenzo, di un anno più grande. La vittima, che viveva in una casa popolare insieme ad un altro fratello e alla madre, presente nell'abitazione al momento del delitto, è stata raggiunta da cinque proiettili all'addome che non gli hanno lasciato scampo. Dopo essersi reso conto della gravità di quanto commesso, l'omicida si è poi costituito agli agenti della Questura di Avellino, dopo aver vagato nei campi ed essersi liberato dell'arma, che gli investigatori ritengono fosse detenuta illegalmente. Secondo quanto si è appreso, negli ultimi tempi i litigi tra i due fratelli erano diventati frequenti. Vincenzo, operaio, sposato e padre di un figlio di pochi anni, rimproverava anche aspramente Carmine per la sua condotta di vita e i rapporti tra i due fratelli si erano progressivamente deteriorati. Fino al tragico epilogo.
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