Ha scontato la pena di 26 anni di carcere per aver ucciso il suo amante Cesare Brin nel 1987. Oggi Gigliola Guerinoni, 69 anni, soprannominata la "Mantide", è libera. Il tribunale di sorveglianza di Roma, preso atto del "comportamento sufficientemente partecipativo" della donna durante l'affidamento in prova ai servizi sociali, ha dichiarato estinta la pena. Già nel 2002 la Guerinoni, originaria di Cairo Montenotte, nel Savonese, aveva ottenuto la semilibertà e poteva lavorare come stiratrice in un hotel nel centro della capitale, la sera rientrava in carcere a Rebibbia.

IL DELITTO - Cesare Brin, farmacista 56enne di Cairo Montenotte e presidente della locale squadra di calcio, è stato ucciso nella notte tra il 12 e il 13 agosto 1987. Aveva una relazione segreta con l'allora 40enne Guerinoni, titolare di una galleria d'arte. Il cadavere dell'uomo era stato ritrovato una settimana dopo essere stato ucciso con un violento colpo alla testa con un corpo contundente, su un'altura di Cairo. In concorso con la "Mantide" era stato condannato a 15 anni anche Ettore Geri, anziano convivente della Guerinoni. Il delitto sarebbe avvenuto nella loro casa nell'ambito di una storia infarcita di sesso, ricatti e frequentazioni ambigue.
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