Ammesso che Fabrizio Corona abbia rappresentato un certo mondo, "quello del berlusconismo e delle copertine patinate, ora il carcere gli sta facendo anche bene, lo sta plasmando, perché sta imparando ad ascoltare gli altri, mentre prima era concentrato esclusivamente su se stesso". A dirlo è il fratello Federico, in occasione della presentazione del libro dell'ex agente fotografico Mea Culpa (Mondadori), scritto insieme con il filosofo Franco Bolelli durante la detenzione per la condanna a cinque anni per estorsione al calciatore Trezeguet. Secondo Federico, gli sbagli di Fabrizio hanno un unico vero colpevole, il denaro: "Tutte le stupidate che ha fatto, le ha fatte per i soldi - ha detto - così è stato risucchiato da questo mondo di carta, ma ha sempre agito senza voler dimostrare qualcos'altro rispetto a quello che pensava". Tra qualche mese Corona potrebbe uscire, e a quel punto il consiglio del fratello minore è "conservare, della sua vecchia vita, l'intraprendenza e il carattere forte, e veicolarli in qualcosa di più alto, come ha fatto con il libro", oltre che con il progetto lanciato nel penitenziario di Busto Arsizio (dal quale è stato poi trasferito ad Opera), un web magazine che dà voce ai detenuti, e che ora è curato da Federico.
© Riproduzione riservata