In corso anche perquisizioni e sequestri di beni mobili, immobili e società per un valore di decine di milioni di euro. L'inchiesta, condotta dalla Squadra mobile e coordinata dalla Dda milanese, ha portato all'emissione di oltre 30 ordinanze di custodia cautelare. Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, riciclaggio, usura, estorsione, corruzione, esercizio abusivo del credito, intestazione fittizia di beni e società. L'organizzazione, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, avrebbe più volte fatto ricorso all'intimidazione e alla violenza mentre in più occasioni sarebbe intervenuta per pacificare i dissidi sorti all'interno della stessa "locale" di 'ndrangheta o con altre organizzazioni criminali.

A far le spese del ricorso alla violenza sono stati anche personaggi noti nel mondo dello sport. Giuseppe De Marinis, uno dei responsabili della società Mexoil e in passato presidente della squadra di calcio Nocerina, avrebbe subito un pestaggio per un debito usurario da parte degli uomini del clan di 'ndrangheta. Nell'ordinanza del gip Simone Luerti si legge infatti che a De Marinis sarebbe stata causata una "lesione grave come il distacco della retina ad un occhio". Ma nel provvedimento si leggono anche i nomi del vicepresidente esecutivo del Genoa Antonio Rosati, e del dg della Spal Giambortolo Pozzi.
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